Mangiare bene, spendere meno
Mangiare sano, è costoso?
Lo sento ripetere in continuazione: i prodotti buoni sono troppo cari, per non parlare di quelli biologici, e via dicendo. Eppure io rimango convinta del contrario.
Sapete cosa è veramente costoso? L’alimentazione industriale, i prodotti pronti. Una dieta basata su cibi già lavorati e precotti, ricchi di additivi per esaltare il sapore (finto), la morbidezza, la golosità, ma poveri di nutrienti e quindi anche poco sazianti.
La pigrizia a cui ci hanno abituato è tanto, troppo costosa!
Ieri sera ho preparato delle polpette vegetali: metà di una grossa zucca, un porro e una confezione di tofu affumicato, tutto saltato in padella e poi frullato. Con una spesa davvero minima, ho ottenuto 22 grandi polpette (circa 10 porzioni) che poi conservo in congelatore e utilizzo nelle serate in cui sono di fretta, oppure per il pranzo al lavoro visto che sono buone anche mangiate fredde.
Cucinare non è difficile, eppure negli ultimi anni abbiamo perso la voglia di sperimentare, e demandato il compito di provvedere alla nostra alimentazione agli altri: le industrie si sono prese uno dei nostri più importanti rituali. La preparazione del cibo da sempre rappresenta non solo sopravvivenza, ma anche condivisione, ritrovo, dedizione, e soprattutto tramandare le tradizioni.
Abbiamo ceduto alla paura di non essere capaci, ci siamo convinti di non avere più tempo a sufficienza. Ma tutto questo non ha senso! L’importante è sperimentare e trovare le ricette più adatte alla nostra esperienza e ai nostri gusti, da utilizzare non solo nelle occasioni speciali, non solo per gli ospiti, ma soprattutto per noi, tutti i giorni. Non siamo forse noi stessi il nostro miglior ospite d’onore?!
Per mangiare bene in tutti i sensi, le parole d’ordine sono: varietà, semplicità, golosità. Coraggio di provare. E soprattutto: organizzazione!
Prima regola: cucinare sempre grandi porzioni, per sfruttare al massimo il tempo a disposizione. Abbondate, preparate più di quanto sia necessario e poi conservate. Munitevi di contenitori grandi quanto una o due porzioni, da utilizzare nei giorni successivi oppure da congelare.
Questo vale soprattutto per cereali e legumi, che necessitano di una cottura lunga. Io ne cucino 500 grammi alla volta, e mai nella sera stessa in cui ho intenzione di mangiarli, perché altrimenti non farei in tempo a preparare tutto (a meno che non vogliate mangiarli semplicemente lessati e conditi, ma io preferisco preparazioni più elaborate!).
Una volta cotti, durante la settimana preparo diverse ricette cambiando semplicemente la consistenza, e utilizzando il più possibile gli avanzi: saltati in padella, per zuppe, polpette, contorni, insalate, hummus. Cercando la varietà fra una settimana all’altra (non è necessario cambiare ingredienti ogni giorno).
Seconda regola: avete un congelatore? Usatelo! La maggior parte delle persone utilizza il congelatore solo per metterci i cibi acquistati già pronti e surgelati all’origine. Il mio consiglio invece è di procurarvi contenitori di diverse dimensioni: utilizzate quelli grandi per le porzioni intere, e quelli piccoli per gli avanzi di qualsiasi cosa. Tutto (o quasi) può essere riutilizzato
Le verdure crude, ad esempio, anche se appassite non vanno buttate: possono essere tritate, congelate e poi utilizzate per soffritti oppure per il brodo. Non avete tempo di tritare? Tagliate velocemente in grossi pezzi e utilizzatele per le zuppe, da passare poi con il frullatore ad immersione!
Le verdure già cotte invece sono buone per risotti, zuppe, sughi della pasta, oppure per accompagnare i legumi in padella o nelle polpette. Delle verdure non si butta via nulla!
I sughi per la pasta possono essere preparati semplicemente con verdure saltate in padella, cambiando ogni volta gli abbinamenti in base a ciò che il frigo offre! Per rendere tutto più cremoso, le verdure possono essere frullate con olio d’oliva e acqua di cottura della pasta. Un’alternativa alla panna già pronta? Frullate latte vegetale, olio e un po’ di amido di riso. Oppure tofu, olio e acqua di cottura della pasta.
Evviva anche i sughi “crudisti”: molte verdure possono essere frullate crude con l’aggiunta di olio d’oliva e frutta secca, per ottenere una specie di pesto sempre diverso: rucola, zucchine, broccoli, solo per citarne alcuni.
In ogni caso, tenete sempre in dispensa qualcosa di rapida preparazione, per le serate in cui davvero non c’è tempo di cucinare nulla, per evitare di cadere nella tentazione di un cibo pronto da supermercato.
Avete mai provato, ad esempio, la frittata di ceci? Basta preparare una pastella di acqua e farina di ceci (ma anche di piselli, o di lenticchie), con aggiunta di sale e le vostre spezie preferite (curry, curcuma, paprika, noce moscata). Cucinate in una padella già calda, meglio ancora se accompagnata da delle verdure saltate al momento (ottima con la cipolla!).
Le verdure di stagione fanno bene alla salute, ma anche al portafoglio. Non abbiamo necessariamente bisogno dei superfoods esotici, e nemmeno delle frutta estiva quando fuori c’è la neve. La natura ci da tutto quello di cui abbiamo bisogno, nel momento in cui ne abbiamo bisogno. Purtroppo la stagionalità dei prodotti è un concetto che si sta dimenticando, ma per rispolverare la memoria vi basterà una rapida ricerca in internet. In linea di massima, ricordate che i frutti colorati sono figli del sole, mentre d’inverno tutti si coprono di strati robusti per proteggersi dal freddo.
Per spuntini e colazione, non acquistate brioche e merendine! Si possono preparare torte e muffin in gran velocità, cambiando sempre gusto. Entrambi si preparano con le stesse identiche ricette, cambia solo la presentazione: i muffin sono più comodi come merenda da asporto (scuola, lavoro, gite), le torte invece sono perfette se siete davvero di fretta, perché non c’è bisogno di dividere l’impasto in tanti stampini.
Per la preparazione, tenete sempre lo stesso impasto di base e personalizzate ogni volta con frutta di stagione, gocce di cioccolato, cacao, spezie, aromi oppure oli essenziali. Variate le farine, dando la preferenza a quelle integrali. Al posto del latte possono essere utilizzati anche succo d’arancia, bevande vegetali, o semplicemente acqua. Sempre cercando di non fissarsi troppo sugli ingredienti, dando la priorità a ciò che abbiamo già in dispensa.
La mia ricetta? 180 gr di farina (mista fra integrale e tipo 0), 50 gr di amido (riso oppure mais), 80 gr di zucchero di canna, 80 gr di olio di semi, 120 di latte vegetale a scelta, un cucchiaio di aceto di mele, un cucchiaino di bicarbonato (oppure in sostituzione degli ultimi due, mezza bustina di lievito). Personalizzate poi con pere e gocce di cioccolato, mele e cannella, gocce di cioccolato e olio essenziale di menta, carote grattugiate e scorza di arancia.
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